IL GOVERNO HA EMANATO RECENTEMENTE UN DECRETO ATTO AD INCENTIVARE IL RICORSO ALLE COSTRUZIONI A RISPARMIO ENERGETICO, UNA LEGGE INTERESSANTE CHE POTREBBE AVVANTAGGIARE, ALMENO IN TEORIA, IL SETTORE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO.
Gent. Arch. Crivellaro, le scrivo per sapere se è a conoscenza di informazioni relative al recente decreto legge (19 marzo 2010) con cui l'attuale governo si impegna ad incentivare l'acquisto delle cosiddette eco-case.
Per ora c'è molta confusione sulle modalità di applicazione di tale legge. Da qualche parte si legge di "sconti fino a 7000€", da un'altra viene fatto un discorso legato alla certificazione energetica della casa, e altrove scrivono che bisogna fare tutto online e pure affrettarsi.
Le chiedo se può gentilmente fare chiarezza sull'argomento, visto che magari attraverso i suoi contatti ha modo di diradare la nebbia che - ad oggi - circonda questa interessante legge. Mi sarei aspettato una reazione più dinamica da parte dei produttori di eco-case (con annunci di sconti ed ecoincentivi sui vari siti a cui magari vada ad aggiungersi uno sconto ulteriore da parte dei rivenditori stessi, come accadde per l'auto), ma per ora direi che non c'è stata.
Partiamo dai dati concreti.
Il cosiddetto bonus per le ecocase prevede “per abitazioni acquistate che risparmiano il 30% di energia e cioè appartenenti alla classe B, ecoincentivi che contribuiscono con 83 euro a mq fino ad un tetto massimo di 5.000 euro. Per l’acquisto di case che consentono un risparmio energetico del 50% e che quindi appartengono alla classe A, il contributo è di 116 euro al mq fino ad un massimo di 7.000 euro”.
Una prima considerazione va dunque fatta, riferendoci alle case prefabbricate.
Anche ipotizzando di godere del beneficio maggiore, per un’abitazione di 220.000 € (un prezzo che si andrebbe a spendere realisticamente per le case prefabbricate in legno di medie dimensioni), si tratta di uno sconto di poco superiore al 3%. Meglio di nulla, ma senz’altro non può essere definito un contributo significativo. Non a caso le associazioni dei consumatori hanno manifestato il loro dissenso verso il decreto legge, ritenuto poco incentivante verso l’acquirente di abitazioni a basso consumo. Va anche ammesso che la congiuntura economica attuale impone un certo realismo e che da qualche parte questi soldi vanno presi. A tale proposito, è da segnalare che il governo ha stanziato complessivamente 60 milioni di euro, un tetto che potrebbe essere raggiunto in tempi brevi.
Gli incentivi sono entrati in vigore il 15 aprile 2010 e l'accesso sarà consentito, su prenotazione, fino al 31 dicembre 2010 e, comunque, fino a esaurimento delle risorse.
Ma quali sono le procedure previste per l’erogazione del bonus per l’acquirente delle case prefabbricate? In teoria è abbastanza semplice. Per ottenere l’ecoincentivo si deve presentare innanzitutto il documento di certificazione energetica (obbligatorio in molte regioni) che deve inquadrare la classe energetica dell’edificio, A o B appunto.
Va fatta contestualmente richiesta all’ENEA, che deve rilasciare un parere entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione da parte del costruttore di case prefabbricate.
Successivamente, è la stessa ditta di case in legno che deve prenotare l’incentivo presso lo specifico servizio che le Poste Italiane hanno predisposto, allegando il certificato energetico e l’approvazione ENEA, pena la decadenza del beneficio.
Il rimborso dovrebbe essere erogato direttamente alla ditta di case prefabbricate in legno tramite bonifico entro 45 giorni, mentre lo sconto verrà fornito direttamente dalla stessa azienda al cliente con l'acquisto dell’abitazione.
Resta purtroppo il ragionevole dubbio che, non essendo quasi mai previsto un rogito notarile, come previsto dal decreto (in quanto chi acquista una casa in legno è quasi sempre proprietario del terreno) la legge non trovi adeguata applicazione allo specifico ambito delle case prefabbricate.
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