L’ALTO ISOLAMENTO TERMICO DELLE CASE PREFABBRICATE NON RICHIEDE GRANDI SPESSORI SULLE PARETI ESTERNE. SI TRATTA DI UN RISULTATO NON DEL TUTTO TRASCURABILE IN TERMINI DI SPAZIO.
Devo costruire una casa su un piccolo lotto. La forma è vincolata dalle distanze dai confini e dagli edifici esistenti.
Se realizzassi una casa in legno avrei dei vantaggi?
Le normative in vigore impongono a tutti i costruttori di realizzare edifici isolati.
Sino a pochi anni fa gli edifici presentavano pareti esterne di spessore contenuto e valori di isolamento scadenti.
L’uso (ed abuso) dei mattoni alveolari ha permesso di migliorare in parte la situazione, in quanto questo materiale garantisce una discreta coibentazione e limita la necessità di strutture verticali in facciata (con conseguenti ponti termici, se non isolati), avendo una propria capacità portante.
I mattoni alveolari per essere efficaci devono essere dimensionati adeguatamente.
Per coibentare adeguatamente l’edificio si dovrà rivestire con un cappotto l’edificio, aumentando lo spessore del muro.
Se si vuole realizzare un involucro ad alto rendimento sarà infine necessaria una contro parete interna con un interposto isolante.
Facendo un po’ di conti possiamo avere un cappotto da 10 cm + un muro in mattoni portanti da 24 cm + un’intercapedine con isolante da 6 cm + un muro interno da 10 cm. Complessivamente sono 50 cm, uno spessore assolutamente adeguato per un edificio tradizionale a basso consumo energetico.
Evitando di accennare ai ponti termici ed all’isolamento della copertura negli edifici in laterocemento, le case prefabbricate possono garantire valori di coibentazione superiori alla parete suddetta, limitando l’ingombro a 30 cm circa. Dal punto di vista pratico si tratta di un aspetto interessante, poiché si tradurrà in un guadagno di superficie utile. E’ possibile quantificare questo incremento?
Facciamo un esempio pratico, riferendoci al caso citato all’inizio dell’articolo.
Ipotizziamo di costruire un piccolo edificio, di forma semplice e dimensioni contenute, la cui superficie coperta sia di 70 mq. Nel primo caso verrà realizzata in tradizionale, stratificando il muro esterno sino ad ottenere uno spessore complessivi di 50 cm, appunto. Nel secondo caso ci rivolgeremo ad una ditta di case prefabbricate in legno che ci fornirà una parete esterna da 30 cm.
Per correttezza, le pareti interne dell’edificio tradizionale avranno un ingombro inferiore, pari a 12 cm, contro i 14 di quelle in legno.
A parità di distribuzione interna e di ingombro esterno, l’edificio in muratura avrà una superficie utile pari a 51,12 mq, contro i 57,32 della casa in legno, ben 6,20 mq in più.
Percentualmente il guadagno di superficie utile delle case prefabbricate è pari al 9% della superficie lorda, un valore piuttosto significativo e del tutto attendibile.
Gli argomenti delle case prefabbricate in legno sono certamente ben altri, dal risparmio energetico ai tempi di costruzione certi, dalla eco compatibilità dei materiali alla lunga garanzia sul fabbricato.
Questo aspetto, pur marginale può divenire importante di fronte ad edifici di piccole dimensioni o in presenza di precisi limiti edificatori.
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