Da decenni questo genere di costruzioni si basa sull’impiego di pilastri e travi in cemento armato precompresso (come i viadotti autostradali), eliminando l’utilizzo di casseri e di getti in opera, migliorando da un lato le caratteristiche a trazione delle strutture (permettendo di coprire grandi luci con pochi elementi verticali) con tempi di costruzione e costi ridotti, grazie all’impiego di pannelli di tamponamento a loro volta modulari e prefabbricati.
Risultati simili sono ottenibili anche con l’impiego di strutture in acciaio (ad esempio le travi reticolari) che permettono di coprire spazi liberi di grandi dimensioni, come quelli fieristici.
Tradizionalmente nel nostro paese si è fatta la scelta di relegare il legno (e nella fattispecie il lamellare) a pochi utilizzi specifici, soprattutto per scelte estetiche, come negli impianti sportivi.
Al contrario, questo materiale è stato da sempre privilegiato nella cultura costruttiva di molti paesi europei, trovando largo impiego applicativo per le sue ottime caratteristiche ed adattabilità agli utilizzi più disparati. Il legno è economico, rinnovabile, sempre reperibile, facilmente lavorabile, ecologico, resistente ed elastico, prevedibile dal punto di vista del comportamento al fuoco, piacevole esteticamente, solo per elencarne alcuni pregi.
Le case prefabbricate o “fertighaus” traggono dalla prefabbricazione industriale semplicemente alcuni criteri, trasferendoli dal contesto del cemento armato alla carpenteria del legno ed in particolare per quegli aspetti che hanno reso vincente l’utilizzo di strutture certificate e controllate finalizzate alla realizzazione di luoghi per la produzione.
L’industria necessita difatti di grandi spazi coperti e modularità. Il cemento è una materiale molto resistente a compressione, ma assai meno se sottoposto a trazione, come nel caso di travi di grande lunghezza. La tecnica della precompressione permette di migliorare moltissimo le prestazioni del cemento armato sottoposto a grandi carichi a flessione come le sollecitazioni a cui sono sottoposte le estese travature che si trovano nei capannoni industriali.
Le case prefabbricate in legno rispondono evidentemente a richieste costruttive del tutto diverse.
Il legno e il cemento armato precompresso sono materiali completamente differenti, così come gli aspetti statici e funzionali lontanissimi tra loro.
Se si eccettuano i tempi realizzativi ridotti ed il controllo qualitativo della produzione, è evidente che un paragone tra queste strutture risulti del tutto improprio.
PREFABBRICAZIONE INDUSTRIALE
- Destinazione industriale – artigianale
- Grandi spazi coperti con minimo impiego di pilastri e strutture verticali
- Grandi sollecitazioni statiche, in particolare a trazione
- Minime esigenze formali ed architettoniche
- Scarse necessità di isolamento termico
- Scarso interesse nell’utilizzo di soluzioni in bioedilizia
- Utilizzo prevalente del cemento armato precompresso per le strutture e di pannelli di facciata modulari in materiale cementizio alleggerito.
CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
- Destinazione prettamente abitativa
- Piccole abitazioni su 1-2 piani fuori terra
- Minime sollecitazioni statiche con pesi assai ridotti
- Necessità di libera caratterizzazione formale ed architettonica
- Esigenza di isolare da caldo e freddo
- Eliminazione delle discontinuità (ponti termici)
- Impiego di materiali naturali
- Utilizzo di strutture a telaio in legno e materiali altamente isolanti.