E’ POSSIBILE REALIZZARE UN’ABITAZIONE DEL TUTTO INDIPENDENTE DAI SERVIZI DI FORNITURA DEL GAS E DELL’ELETTRICITÀ? IN VIA TEORICA, OVVIAMENTE, SI.
TUTTAVIA IL MITO DELL’ABITAZIONE AUTOSUFFICIENTE VA UN PO’ RIDIMENSIONATO.
Qual è il duplice scopo da perseguire?
Realizzare un’abitazione ecologica che grazie ad un corretto isolamento riduca le emissioni e contenga i costi energetici.
Rispetto all’edilizia corrente si tratta evidentemente di un grandissimo risultato.
Se potessimo agire su grande scala, i benefici ambientali ed economici sarebbero impressionanti con effetti immediati sull’intero ecosistema, proprio per il peso del settore dell’edilizia sul clima e sugli stessi mercati finanziari.
Rispetto ad una casa tradizionale poco efficiente i consumi delle case prefabbricate possono essere inferiori sino al 60-70%, senza accorgimenti particolari. Un’impiantistica basata su un intelligente utilizzo di energie rinnovabili può portare questo risultato al 80-90%. E’ necessario spingersi oltre e a che prezzo?
Una casa in grado di non consumare energia si definisce passiva. Questo risultato si raggiunge solamente con l’involucro, senza l’ausilio di impianti (solari o a biomasse), ma grazie all’alto isolamento e agli apporti del sole durante la stagione invernale. Le case passive però richiedono una progettazione basata su soluzioni tecniche che possono risultare scomode per le esigenze di una normale famiglia, come la disposizione a corte degli ambienti attorno ad una serra vetrata capace di funzionare da serbatoio di calore durante i mesi freddi (da aprire durante la stagione estiva) e altri accorgimenti spesso vincolanti.
Una corretta progettazione che tenga conto dell’orientamento e di un utilizzo ottimale del calore del sole può migliorare efficacemente il rendimento energetico dell’involucro edilizio, senza stravolgere le esigenze distribuitive dei vari ambienti interni.
Nella scelta della dotazione impiantistica si dovrà tenere conto necessariamente dei diversi tempi di ammortamento dei costi tra un solare termico, una caldaia a pellets o un impianto eolico o geotermico.
Il rientro negli investimenti è spesso lungo e non sempre l’acquisto risulta conveniente, soprattutto nel caso di un iper-dimensionamento degli stessi o nella sovrapposizione delle funzioni energetiche, dovuto quasi sempre all’eccesso di entusiasmo da parte del cliente.
Le alternative sul mercato sono moltissime e andranno attentamente ponderate in base allo stile di vita del nucleo abitativo, quotidiano e stagionale, sull’ubicazione geografica, le caratteristiche morfologiche del terreno, l’eventuale disponibilità di legname da combustione.
Un corretto dimensionamento impiantistico non dovrebbe in ogni caso essere valutato perseguendo il miraggio di un’autosufficienza energetica, pur in presenza di un’abitazione termicamente efficiente. Si deve necessariamente tenere conto della variabilità delle condizioni energetiche, soprattutto se ci affidiamo al sole come fonte principale. Giornate di grande freddo o di nebbie persistenti sono sempre possibili per molti mesi, limitando fortemente la produzione di energia (elettrica o termica) dei pannelli solari. Vi è dunque la necessità di sopperire ai cali di produzione o alla richiesta di picchi di energia, integrando le fonti rinnovabili che abbiamo per l’impiantistica principale con opportuni ausili secondari. Il contributo di questi impianti di supporto può essere sporadico e limitato appunto a condizioni di punta momentanee.
Il loro utilizzo mirato a situazioni eccezionali ne suggerisce un minimo investimento economico. Ecco perché la scelta più intelligente per le case prefabbricate è spesso la dotazione di una piccola caldaia a gas (meglio se a condensazione, vista le attuali minime differenze di prezzo) in grado di funzionare solo quando risulta strettamente necessario il suo contributo energetico. Le bollette di luce e gas saranno sempre leggere, mentre la loro radicale eliminazione risulterà possibile solo a fronte di investimenti economici impegnativi, in ogni caso superiori al beneficio ottenuto e quasi mai realmente giustificabili.
Ricordiamoci che l’acquisto delle case prefabbricate in legno riduce a priori drasticamente i consumi, mentre i produttori di questi impianti hanno tutto l’interesse a venderci i loro prodotti, così come i tecnici e gli impiantisti interpellati spingeranno molto per convincerci al loro acquisto.
Puntiamo dunque al massimo dell’efficienza, tenendo presente che si tratta di un investimento mirato ad un ritorno, sia ecologico che economico. Si tratta di individuare la migliore combinazione possibile tenendo conto di fattori estremamente individuali, che possono risultare del tutto errati per un’altra famiglia o in un altro contesto.
Con le case prefabbricate, non esiste mai una ricetta assoluta da applicare indistintamente in tutte le situazioni.
Il bravo tecnico dovrebbe supportarvi in questa scelta imparzialmente, senza interessi personali di sorta, indirizzandovi ad assemblare una sintesi energeticamente efficiente tra impianti tra loro compiutamente complementari.
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