Cercando una seconda casa dalle parti di Asti mi sono imbattuto in una deliziosa casa prefabbricata in legno posta in una bellissima posizione. Andandola a vedere con l’agenzia ho scoperto che la casa ha già avuto due proprietari e che è stata costruita 30 anni fa da una ditta che ora non esiste più.
La struttura poggia su di una base in cemento adibita a garage ed una piccola stanza attigua.
La struttura in legno della casa, su due piani, è in legno con dell’isolante in mezzo, almeno da quello che ho potuto vedere da uno spaccato del pavimento visibile da una scala che collega il garage con la casa.
Non conosco la consistenza delle pareti ma ho potuto vedere il tetto che sembra in buono stato e che è coibentato con una specie di lana sul pavimento del controsoffitto.
Le finestre sono doppie ed il riscaldamento è dato da stufette a gas ed elettriche in ogni stanza.
La mia perplessità sta nel fatto che la casa sembra in ottime condizioni generali ma non ho modo di capire come l’età dell’immobile possa averne compromesso la stabilità o quanto realmente stabile sia la struttura.
In parole povere non vorrei fare l’acquisto e dovermi trovare poi a dover fare ingenti opere di risanamento o di consolidamento.
Mi ha un po’ spaventato il fatto che la garanzia sui prefabbricati in legno sia proprio di 30 anni e non so valutare quale sia la durata media di un fabbricato costruito in bio edilizia con i criteri di 30 anni fa.
A livello generale, la valutazione di una casa prefabbricata, andrebbe effettuata accompagnati sempre da un tecnico di fiducia, possibilmente effettuando semplici verifiche sulla struttura (magari corredate da foto ad alta risoluzione) e visionando le schede esecutive a corredo dell’edificio, come le sezioni delle pareti e del tetto (qualora presenti).
Il fatto che la ditta costruttrice non esista più non deve preoccupare più di tanto.
Se la medesima abitazione fosse realizzata con un sistema costruttivo tradizionale, difficilmente si andrebbe a contattare l’impresa originaria. Allo stesso modo, un fabbricato realizzato in laterizio nel 1980 difficilmente potrà essere abitato evitando interventi di ristrutturazione più o meno importanti o, quantomeno, un adeguamento impiantistico ed il rifacimento delle finiture.
Le case prefabbricate presentano chiaramente qualche aspetto che andrà controllato più attentamente di altri, come lo stato degli isolanti, che non dovranno presentare cedimenti meccanici (alcuni pannelli con il tempo tendono a “cedere” a causa della gravità) o fisici (un eccessiva presenza di umidità all’interno delle pareti può abbassare sensibilmente l’isolamento dell’edificio).
Non devono chiaramente essere presenti segni di presenza di insetti come formiche, tarli o termiti, muffe o crepe, sia all’esterno che all’interno.
Qualsiasi elemento sospetto deve essere analizzato e se ne deve accertare la causa.
Il cappotto (in questo specifico caso mi sembra di capire che non sia stato previsto) deve risultare integro, senza fessurazioni, così come i serramenti ed il manto di copertura.
L’interrato andrà controllato allo stesso modo per accertarne l’adeguatezza statica.
La maggior parte delle ditte estende la garanzia di legge sulla struttura dell’edificio a 30 anni. Non significa che il fabbricato abbia una “data di scadenza”. Al contrario una casa in legno dovrebbe resistere correttamente all’usura del tempo, in particolare se verranno effettuate regolari manutenzioni.
La durata delle case prefabbricate in legno è la medesima che si richiede agli edifici in laterocemento, che solitamente si aggira sui 100 anni per le abitazioni.
Invito infine, come sempre, a riflettere sullo stato in cui versano la maggior parte degli edifici realizzati prima degli anni ’80 per porsi nella giusta ottica di giudizio, qualora ci trovassimo a valutare l’acquisto di case prefabbricate esistenti.
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