L’OTTENIMENTO DEI PERMESSI EDILIZI PER LE CASE PREFABBRICATE SEGUE LA MEDESIMA TRAFILA DI QUALSIASI ALTRO PROGETTO EDILIZIO.
LE CASE IN LEGNO SONO UNA SEMPLICE ALTERNATIVA COSTRUTTIVA AI SISTEMI TRADIZIONALI BASATI SU CEMENTO, ACCIAIO E LATERIZIO, E NON PREVEDONO STRADE PREFERENZIALI O SCORCIATOIE.
Mi sembra di aver capito che per costruire una casa in legno devo seguire una prassi particolare.
Mi hanno detto che non serve un vero e proprio permesso di costruzione.
Serve la concessione edilizia o basta un’autorizzazione?
Non è che il comune possa bocciare il progetto?
Non dovrebbe essere necessario rivolgersi ad un tecnico, ma fanno tutto le ditte. So che è più difficile avere un permesso per le case prefabbricate.
E’ più facile, è più difficile, non serve un permesso, serve un’autorizzazione “speciale”.
Molto semplicemente, le case prefabbricate sono una semplice alternativa costruttiva ai sistemi dell’edilizia tradizionale. Il progetto di una casa in legno segue il medesimo iter burocratico di qualsiasi altra costruzione.
Serve un tecnico abilitato (architetto, geometra, ingegnere) per la presentazione e per ricoprire il ruolo di direttore dei lavori. Dobbiamo incaricare tutta una serie di figure per le strutture, per l’indagine geologica, per il progetto degli impianti e la sicurezza sul cantiere.
Limitandoci al tema dell’articolo, il permesso di costruire verrà concesso dall’amministrazione comunale che richiederà una serie di documenti.
Ogni comune ha la sua prassi e sarà cura del progettista preparare la documentazione tecnica necessaria. Il progetto potrà essere esaminato da una Commissione Edilizia, ma vi sono Comuni che si limitano ad un’istruttoria interna. A volte può bastare una semplice D.I.A. (denuncia di inizio attività), altre ancora possono essere presenti dei vincoli che richiedono il parere preventivo (ad esempio paesaggistico) della Soprintendenza ai Beni Ambientali.
In ogni caso le case prefabbricate non si differenziano dai sistemi tradizionali e non comportano sconti o documentazione aggiuntiva.
In taluni casi il basso consumo energetico (documentato dall’attestato di certificazione o da una relazione di calcolo) possono comportare uno sconto sugli oneri o un bonus volumetrico.
Le case prefabbricate (a telaio o massicce) con cappotto esterno intonacato appaiono identiche a quelle in laterizio e non presentano particolari problemi nell’ottenimento dei permessi. Un discorso a parte va fatto solo per gli edifici in legno “a vista”, non sempre accettati sul territorio italiano, soprattutto nei contesti urbani con caratteristiche omogenee.
Taluni comuni impongono al cittadino di adottare soluzioni costruttive tipiche della zona e previste dal regolamento edilizio (pluviali in rame, coppi in laterizio, balconi di foggia tipica, utilizzo di rivestimenti in pietra, forma delle aperture, gronde rivestite, montaggio di scuri in legno….). Anche in questo caso le case prefabbricate sono costruzioni versatili che rispondono positivamente alle prescrizioni, senza compromessi o penalizzazioni.
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